GINECOMASTIA
La presenza di ghiandola mammaria in eccesso in un uomo può essere spesso causa di disagi psicologici e determinare problemi nel rapportarsi agli altri.
Si tratta di una condizione, non sempre patologica, in cui si ha una maggiore sensibilità agli ormoni femminili che normalmente circolano nel corpo umano.
A volte si tratta solo di un aumento solo della componente adiposa (adipoginecomastia); in altri casi si ha un incremento di volume solo della componente ghiandolare (ginecomastia vera) o di entrambe, adiposa e ghiandolare.
In ogni caso è sempre bene eseguire un accurato esame endocrinologico ed geografico per escludere cause più importanti (gravi alterazioni ormonali, alcuni tipi di neoplasie, malattie sistemiche, assunzioni di droghe o altri farmaci che stimolano la produzione di ormoni estrogeni).
La maggior parte dei pazienti richiedono questo intervento per ragioni estetiche al fine di ripristinare in se e negli altri il concetto normale di immagine corporale.
Tecnica chirurgica
A secondo del tipo di ginecomastia presente si impiegano tecniche differenti.
Se la componente prevalente è quella adiposa, sarà sufficiente una lipoaspirazione della stessa per ridurre il volume della regione mammaria. In questo caso l’intervento può essere eseguito in regime di DH, in anestesia locale con sedazione ed ha la durata di circa 1 h.
Quando si ha un aumento di volume ghiandolare si deve ricorrere all’intervento chirurgico per l’asportazione della ghiandola mammaria. In questo caso l’intervento si esegue in narcosi, ha la durata di circa 1h e 30 min. e prevede la degenza in clinica di 1 notte.
La tecnica chirurgica prevede una piccola incisione nella parte inferiore del margine areolare, lo scollamento della ghiandola dai suoi piani e l’asportazione della stessa.
L’incisione viene chiusa con dei sottilissimi punti di sutura.
In caso di ginecomastie importanti, con eccesso cutaneo oltre quello adipo-ghiandolare, la tecnica prevede una cicatrice periareolare, necessaria per asportare l’eccesso di cute che non andrebbe incontro a retrazione dopo l’intervento.
La tecnica chirurgica prevede l’applicazione di 2 drenaggi in aspirazione che vengono mantenuti per 48h.
A termine dell’intervento viene applicato un bendaggio compressivo.
Possibili complicanze sono rappresentate dalla formazione di ematomi e/o sieromi, che si risolvono con il loro drenaggio, da una temporanea perdita di sensibilità della regione aureolare e da possibili cicatrizzazioni patologiche per alterata capacità di cicatrizzazione del paziente.
Cure del post-operatorio
Nell’immediato post-operatorio sarà avvertito un senso di peso e di trazione alla regione mammaria dovuto al bendaggio, è anche possibile accusare fastidi e lievi dolenze nelle prime 24-48 h soprattutto con i movimenti delle braccia.
Il bendaggio verrà rimosso dopo 48h e sostituito con un corpetto elastico che si dovrà indossare giorno e notte per 1 mese di seguito. Anche i drenaggi vengono rimossi generalmente dopo 48h, ovviamente ogni paziente può avere tempi differenti.
I punti di sutura verranno rimossi in 14° giornata.
E’ importante non sovraccaricare né stancare eccessivamente i muscoli pettorali, per cui si devono ridurre tutti i movimenti che necessitano un lavoro di questi muscoli (guidare, sollevare oggetti pesanti, tenere in braccio bambini) per almeno 3-4 settimane.
Si consiglia di non fumare nelle prime settimane post-operatorie per non alterare il microcircolo e determinare complicanze importanti con necrosi delle aree con maggiore sofferenza vascolare.
Si consiglia, inoltre, di non esporsi al sole né ai raggi UVA per 1 mese per evitare pigmentazioni delle cicatrici
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