RINOSETTOPLASTICA
L’intervento di rinosettoplastica viene eseguito in tutti quei casi in cui è necessario un miglioramento dell’aspetto strutturale e funzionale del naso (deviazioni del setto, ipertrofia dei turbinati, insufficienza valvolare ….).
Sono state descritte diverse tecniche per la correzione di tali difetti a secondo della patologia presente; in alcuni casi è necessario eseguire anche una correzione estetica del dorso o della punta in quanto determinanti per il miglioramento funzionale.
Tecnica chirurgica
E’ un intervento chirurgico, della durata di circa 1h, che prevede l’impiego di anestesia generale e la degenza in ospedale di 2-3notti.
Le incisioni possono essere completamente all’interno degli orifizi nasali (tecnica chiusa) o possono essere localizzate alla base del naso -precisamente nella columella- (tecnica aperta), questo dipende dal caso in esame. I punti di sutura che vengono applicati sono di materiale riassorbibile per cui non è necessaria la loro rimozione.
Le principali tecniche sono:
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Settoplastica: è una tecnica basale impiegata per la correzione delle deviazioni del setto cartilagineo;
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Correzione della ptosi della punta nasale: viene impiegata in quei casi in cui la ptosi della punta nasale determina un alterato flusso dell’aria all’interno delle narici con conseguente deficit inspiratorio. Può essere migliorata con la semplice resezione di parte delle cartilagini alari o con l’impiego di innesti cartilaginei prelevati dal setto nasale o dal padiglione auricolare;
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Correzione del dorso nasale: si esegue una riduzione della parte osteo-cartilaginea in eccesso mediante raspe ed osteotomie, associato o meno ad innesti cartilaginei o ossei.
Alla fine dell’intervento vengono posizionati dei tamponi nasali, cerotti e una ortesi per proteggere il naso da eventuali traumi.
Nell’immediato post-operatorio si possono presentare edemi ed ematomi palpebrali e della regione periorbitaria, dovuti alle osteotomie, che si riassorbono nel giro di circa 10-15 giorni.
Possibili complicanze possono interessare sia la cute che lo scheletro osseo e cartilagineo tali da richiedere un ulteriore azione chirurgica. Le complicanze in questione sono:
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retrazioni, ispessimenti, raggrinzamenti e incisure o infossamenti della cute;
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discromie cutanee;
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alterazione della guarigione ossea post osteotomie,
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alterata guarigione della cartilagine del setto con isellamento della stessa e possibili turbe della respirazione;
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retrazioni cicatriziali ;
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edemi secondari;
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epistassi;
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riduzione della sensibilità cutanea della punta;
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peggioramento delle condizioni respiratorie (soprattutto nei soggetti allergici);
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disturbi delle vie lacrimali
Cure del post-operatorio
Un corretto comportamento post-operatorio è fondamentale per la buona riuscita dell’intervento. Per cui è bene eseguire attentamente le raccomandazioni e la terapia medica consigliata dal chirurgo.
I tamponi verranno rimossi dopo 24-48 ore, mentre i cerotti e l’ortesi verranno rimossi in 7° giornata, anche se si consiglia di applicare l’ortesi la notte durante il 1° mese.
Durante il 1° mese non bisogna esporsi ai raggi solari o UVA per evitare che si pigmenti la pelle in caso di presenza di ematomi (si consigliano fotoprotettori e cappelli con visiera), né praticare sport di contatto (lotta, arti marziali, calcio, rugby,…)
Non indossare occhiali per i primi 45 giorni post-operatori.
Si raccomanda di non abbassare ed alzare repentinamente la testa, poiché gli sbalzi pressori posso determinare un sanguinamento del naso.
Si consigliano controlli post-operatori a 1-6-12 mesi dall’intervento chirurgico.
Si ricorda che nei primi mesi si avrà un’assenza o riduzione della sensibilità della punta del naso che verrà recuperata nei mesi successivi.
Il risultato dell’intervento già si apprezzerà dopo 1 mese, ma quello finale sarà possibile valutarlo a distanza di 6-8 mesi, ovvero quando si sarà completamente riassorbito l’edema.
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